Il dramma dello sterminio alla Casa dello Studente

Gli alunni della classe V A Servizi Commerciali, accompagnati dai docenti Valeria Ghiorsi e Luca Lagomarsino,  si sono recati a Genova in visita alla Casa dello Studente di Corso Gastaldi, nell’ambito dello studio della Shoah. Sono venuti, così, a conoscenza della storia di questo edificio, storia sconosciuta ai più.

La costruzione dell'edificio, infatti, risale al 1933. All’inizio di proprietà dell’Università di Genova, nel 1936 passò al Partito Nazionale Fascista e divenne nel 1941  "Casa del fascista universitario”.

Durante gli anni finali della II Guerra Mondiale,divenne sede della Gestapo e come tale  luogo di tortura di prigionieri politici, partigiani ed antifascisti in genere (o sospettati tali). Alla Casa dello Studente furono reclusi molti esponenti dell’antifascismo ed esponenti della Resistenza ligure. Testimonianze dei prigionieri sopravvissuti riportano il probabile uso delle caldaie dell'edificio come forno crematorio per smaltire i corpi di chi moriva durante le torture.

Il 23 aprile 1945 i tedeschi, preparando la ritirata, lasciarono la Casa dello Studente portando via i beni personali dei militari che vi avevano alloggiato e dando fuoco alla documentazione custodita. Questo tentativo di distruzione dei documenti provocò però un incendio, che si diffuse poi in ampie parti dell'edificio. Nei primi mesi successivi alla guerra il comune di Genova requisì l'edificio per impiegarlo come rifugio di alcune tra le numerose famiglie di genovesi che avevano perso la casa a causa dei bombardamenti, ma entro poco tempo venne restituito alla gestione dell'università.

Nel dopoguerra l'edificio venne restaurato, le celle, le cantine dove avvenivano le torture e la galleria utilizzata come rifugio antiaereo vennero murate e la Casa dello Studente tornò alla sua funzione originaria.

Durante le proteste del Sessantotto e degli anni seguenti la casa venne occupata e sgomberata più volte; durante una di queste occupazioni vennero alla luce i locali murati nell’immediato dopoguerra. Questi locali sono ora adibiti a Museo della Resistenza.

Attualmente l'edificio, restaurato internamente ed esternamente, è adibito a residenza per gli studenti universitari fuori sede, aula studio e per il servizio mensa delle vicine facoltà di Ingegneria e Medicina. Nel locale della mensa, sito a livello stradale, sono visibili alcune delle celle in cui venivano tenuti prigionieri antifascisti.